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Polonii" 1 t o 5 i »

mentre si cercava in ogni modo di riconquistare i perduti mercati, si noto una. grandę importanza del commercio eon la Germania, che fu la principale acquirente e fornitrice della Polonia. Ma la Germania, nemica irriducibile dell indipendenza polacca, chiuse le sue frontiere non appena la scadenza delle convenzioni e la ricostruzione della sua economia glielo permisero.

Ci si cnnvinse allora che, se era oipporiuno cu* rare Jo smercio della produzione nazionale sili mer-cati esteri, pure 1'unico consumatore che poteva da-re alTindustria certo affidamento, era quello nazionale. E si intensificarono le cure verso questo consumatore che per il passato era stato troppo tras-curato a vantaggio dei clienti esteri; limporlanza dcl consumo nazionale era tanto maggiore, che le quote relative di consumo individua!e della Polonia, erano fra le piu basse dell Europa, e suscettibili quindi di notevole aumento.

In questo senso anzi, 1‘industria della Polonia godeva di una posizione di favore, perche essa po-teva contare su un aumento maggiore a ąuello di ogni altro Stato, del suo consumo interno; fattore importantissimo della potenza economica di un paese, oggi, specialmente, che ogni Stato tende a diventare un mercato chiuso ed e!eva al massimo grado le bar-riere doganali.

Cosicche le voci della bilancia commerciale polacca, alPimportazione, subiscono un radicale muta-mento; si importano sopratutto materie prime, mac-chine necessarie al maggior potenziamento degli sta-bilimemili, mentre d‘altro canto 1'esportazione e sub-ordinata alla qua.ntita dei prodotti smerciati all‘in-terno.

Si cerca in ogni modo di far diventare 1‘espor-tazione all Estero solamente una specie di valvola di sicurezza, che assicuri un andamenlo regolare nelle vendite, anche negli anni di crisi interna, facili ad av-verarsi in un paese come la Polonia, in cui il 65% della popolazione vive dellagricoltura, ed in cui quindi la potenza di acąuisto del consumatore, e legata al-1 andamento dei raccolti.

L^sportazione serve ad assicurare eventual-mente un mercato tale da conseguire un ulteriore svi-luppo, ma non e piu 1‘unica ragione di vita, 1'unico fattore che permetta lesistenza dell‘industria nazionale. Si so&tituisce dunque il mercato russo e buona parte di quello tedesco, eon il maggior smercio al-l interno. Accanto a queste vendite in Polonia, non vengono peró trascurate le possibilita di espansione nei mercati anche piu lontani.

Oggi i Paesi Baltici, la Scandinavia, 1'lnghil-terra, ed in misura minore 1‘America del Sud e del Nord, 1‘Estremo Oriente, la Rumenia, sono sta bili clienti per molti prodotti polacchi (carbone, macchi-nei legnami, tessuti di cotone, lana ecc.).

U consumo interno aumenta da 100 nel 1920 a I70—200 nel 1927, mentre la produzione da 100 nel 1926 a 160 nel 1927; negli anni dal 1924 al 1927 si sono importate macchine per 380 miliom di fr. oro. Tutti questi so<no indici che la ricostruzione econo-mica dell mdustria si basa su dati di fatto reali, e che essa ha realizzato enormi progressi in pochisstmo tempo.

Mentre le esportazioni erano nel 1923 — 25 del 40# per il carbone, del 40% per il ferro, e del 25% per i tessuti, queste %ali scendono rispettivamente a 35, a 11 ed a 8 nel 1927, e questo grazie all‘au-mentato consumo interno, attestazione sicura che e aumentato il benessere della popolazione, e ąuindi il suo livello culturale (% rispetto alla totale produzione).

La migliore riproya della possibilita di esistenza dell industria nazionale polacca, troppe volte accu-sata di essere un ,,fiore della serra protezionistica'' e data dalia sua rapida ricostruzione awenuta inal-grado ie enormi diflicolta, prime fra le quali la com-pleta distruzione di moltissime fabbriche, e la man-canza di capitali da investire.

Tale ricostruzione e awenuta contemporane-amente ad un radicale mulamento nell orientamen-to delle principali industrie, le quali, anzichó usu-fruire dei vantaggi di una lunga esperienza denvante dalia profonda conoscenza dei mercati di consumo prebellici, dovettero trovare nuove vie di sbocco, at-trezzando la produzione alle esigenze di un mercato locale ben poco noto fino ad allora.

Parallelamente alla ricostruzione delle Industrie gia esistenti anteguerra, la Polonia si e accinta alla creazione di nuove attivita industriali; di tutte ąuelle atlmta cioe che, la mancanza dell indipendenza ave-va imjpedito che sorgesseTO, malgradto le condizioni naturali favorevoli. Ci si intende qui riferire alle industrie chimiche in primo luogo, che s-ono in pro-mettente ascesa, ed alle industrie legate al proble-ma della difesa nazionale, la cui importanza peró trascende i c-onfini delle necessita militari, e ne assume una di gran lunga maggiore nel quadro com-p1essivo delle attivita nazionali (industria automo-bilistica, della gomma, del materiale bellico ecc.]. Riguardo a tali industrie anzi, risorge una vieta con-siderazicne, e cioe che solo l esistenza di uno Stato indipendente, puó assicurare la completa organiz-zazione di tutte le forze economi-che del Paese. in ragione direlta eon le sue possibilita naturali.

Molto rimane ancora da farę nel campo dell'at-tivita inaustriale polacca; ma laver saputo soslitui-re il mercato tusso e quello tedesco, che parevano essere i du fattori indispensabili per la vita de!lJindu-stria, eon il mercato interno, il piu sicuro perche li* bero da ogni preoccupiazionę di concorrenze stranie-re, costituisce una ragione di legittimo orgoglio. U

giorno in cui il capitale potrą affluire in misura ade-guata ai bisogni ed aJle possibilita di sfcruttamento del Paese, sia dal risparmiio nazionale ch dalia finan-za estera, 1'awenire dellindustria della Polonia potrą dirsi completamerate assicurato.

Ma un'altro aspetto del problema della rinasci-ta jndustriale polacca, merita di essere chiarito, e cioe la politica delle comunicazioni, di primaria importanza per lo smercio dei prodotti.

La mancanza in un adeguato sviluppo delle co-munieazioni sia ferroviarie che fluviali e niarit-time, costituj sempre una ragione di inferiorita di



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